Il mercato della musica è in costante evoluzione grazie a piattaforme come Spotify, che permette di ascoltare milioni di brani senza dover scaricare file e acquistarli. Tuttavia è emerso un dato rilevante: 2 milioni di utenti ‘free’, quelli che non sono abbonati ma ascoltano le canzoni interrotte dalla pubblicità, hanno rimosso gli annunci grazie a una versione ‘piratata’ della stessa piattaforma. A rivelarlo è Spotify che, alla vigilia dall’esordio in Borsa, lo ha reso noto nei documenti di presentazione dell’Ipo, in vista della quotazione prevista per il 3 aprile.
Dopo aver individuato il fenomeno di pirateria, Spotify ha disabilitato le app illegali che permettevano di accedere al servizio ‘premium’ usando un account gratuito, al fine di scongiurare eventuali rischi in termini di fatturato e di fiducia degli investitori della società. Basti pensare che, a fine 2017, Spotify aveva 157 milioni di utenti attivi, di cui 86 milioni ‘free’.
Situazione che desta una certa preoccupazione per l’azienda svedese, la cui sola paura è perdere il grande vantaggio che ha sui concorrenti, primo fra tutti Apple Music. Infatti, il servizio di musica in streaming della Mela ha raggiunto i 38 milioni di utenti paganti e, secondo il Wall Street Journal, sta incrementando il numero di utenti ad un ritmo superiore rispetto al rivale svedese (5% contro 2%).
In vista della quotazione in Borsa del 3 aprile, Spotify ha organizzato lo scorso 15 marzo un ‘Investor day‘ in live streaming. “Il tradizionale modello per quotare una società non fa per noi”, ha dichiarato l’amministratore delegato Daniel Ek.