“Se il reddito di cittadinanza fosse pagare la gente per stare a casa no, ma se fosse uno strumento per reintrodurre nel mondo del lavoro chi ne è uscito allora sì”. Sono le parole di Matteo Salvini che torna su un argomento principale della campagna elettorale dei Cinquestelle.
Salvini ha poi aggiunto che con Luigi Di Maio “non abbiamo mai parlato di governo e di programmi, per serietà. Abbiamo parlato di fare partire prima i lavori delle Camere. Su lavoro, giustizia, scuola dobbiamo confrontarci”.
“Non abbiamo mai parlato di governo con i 5 stelle. Il che non esclude che un domani, se si facesse un accordo, si possa lavorare insieme”, ha poi aggiunto.
“Il problema non è la persona. Il problema è il programma” e “chiunque ci sostenga e ci aiuti a realizzare questo programma farà parte della maggioranza – precisa il leader della Lega -. Io sono pronto, non escludo nulla, neanche in caso di altre eventualità. Non abbiamo mai parlato di governo con i 5 stelle. Il che non esclude che un domani, se si facesse un accordo, si possa lavorare insieme”.
Secondo Salvini, in ogni caso l’eventuale alleanza sarà “su un programma di centrodestra, dove ci sono le idee della Lega. Lo offriremo ai 5 stelle e a tutti gli altri e perché no, anche al Pd, anche se penso sia difficile si possa governare con chi ha governato negli ultimi 5 anni”.
Poi una precisazione: “Forza Italia è Berlusconi e Berlusconi, nell’elezione dei presidenti di Camera e Senato, ha dimostrato di avere perfettamente idea di cosa vada fatto e di avere il controllo del suo movimento. Penso che continuerà a essere il leader di Forza Italia ancora a lungo”.
Salvini e il rapporto con Di Maio
E in un’intervista rilasciata a Telelombardia, Salvini ha poi elogiato il comportamento tenuto fin qui dai vertici del Movimento 5 Stelle: “Per ora si sono dimostrati affidabili. Io le persone le giudico dai fatti, non dalle parole. Poi nei fatti, nei numeri uno si dimostra affidabile o non affidabile. Quello che hanno detto, hanno fatto. Come Di Maio e Grillo hanno detto Salvini ha dato una parola e l’ha mantenuta, io apprezzo la gente che dice una cosa e poi la fa e questo vale anche per Berlusconi: alla fine abbiamo chiuso con il centrodestra compatto”.
“Non è o Salvini o la morte”, ha detto il segretario della Lega parlando della possibilità che invece di premier lui diventi “solo” ministro. “A me – ha spiegato – interessa che l’Italia cambi. Sono pronto a metterci la faccia in prima persona e lavorare 24 ore su 24. Ma siccome voglio il cambiamento non e’ o Salvini o la morte”.