Si riapre il dibattito sulla correlazione fra l’uso dei cellulari e la comparsa di tumori. La ricerca è stata condotta dall’Istituto Ramazzini di Bologna e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista specialistica su Environmental Research. Secondo lo studio l’esposizione a radiazioni a radiofrequenza (Rfr) emesse dai ripetitori causerebbero rare neoplasie nelle cellule nervose del cuore e tumori cerebrali.
La ricerca su uso di cellulari e tumori
La ricerca è stata condotta su 2500 esemplari di topi esposti per 19 ore al giorno, dalla fase prenatale e per tutta la loro vita a radiazioni Gsm da 1.8 GigaHertz, livello standard attuale della telefonia mobile e dei ripetitori telefonici. L’aumento più elevata è stata verificata nei ratti di sesso maschile esposti all’intensità di campo più alta, 50 Volt/metro. Alcune lesioni, come i tumori cerebrali del tipo gliomi, sono risultati maggiormente presenti nei ratti di sesso femminile. L’iperplasia delle cellule di Schwann invece è stata riscontrata sia nei ratti maschi che femmine.
I ricercatori del hanno infatti voluto testare gli effetti dell’esposizione dell’uomo alle onde provenienti dai ripetitori utilizzando dosi ambientali, da 5, 25 e 50 Volt/metro, simili a quelle che si presentano nell’utilizzo dei dispositivi cellulari nella vita quotidiana.