La parabola di Sarkosy è durata poco più di un decennio, dal 2004 anno in cui diventa ministro dell’Economia del governo Raffarin, al 2016 in cui fallisce nel tentativo di vincere le primarie del centro-destra per potersi ricandidare alle presidenziali. Del decennale interregno di questo piccolo, nervoso ‘ometto’ entrato credendosi il novello Napoleone e con il quale, in effetti, ha adesso in comune la polvere che deve inghiottire, nella memoria di noi italiani restano tre cose.
Le tre cose che ricorderemo di Sarkozy
Intanto, il matrimonio con la nostra ex connazionale Carla Bruni, l’italiana che appena divenuta moglie del suddetto prontamente dichiarava di essere felice di diventare francese, affermazione alla quale l’ineffabile Giulio Andreotti rispose “pure noi”. Poi, il sorrisetto derisorio scambiato con Angela Merkel ad un vertice internazionale, a proposito della nostra credibilità economico-politica; infine il devastante sconquasso libico e di tutto il medio oriente a livello geopolitico che ancora tutto il mondo si porta addosso.
Il sorrisetto di Sarkozy con la Merkel
Lui che, con occhio furbetto e complice, aveva scambiato con Angela quel sorrisetto irridente che fece il giro del mondo quando, ai microfoni del vertice, fu fatto il nome di Berlusconi, al tempo sotto processo per il bunga-bunga. Per carità, siamo d’accordo, non era comportamento da premier ma alla fine erano fatti privati, di sesso! Il signor Sarkosy invece oggi è indagato perché processato per le decine di milioni versatigli da uno Stato straniero a sostegno della sua candidatura alla presidenza della repubblica. Il qual candidato, siccome niente si fa per niente, per ottenere un tale finanziamento deve avere offerto garanzie non indifferenti sul piano della politica e particolarmente quella estera, dunque fortemente condizionata dall’accordo tra Francia e Libia. Questo sì che è un bel voto di scambio!
Sarkozy non mantiene la parola data
Ma il signor Sarkosy non ha neanche mantenuto la parola: sì, perché le garanzie non furono neppure mantenute, dal momento che proprio gli aerei francesi partirono per primi per la Libia contro Gheddafi e talmente improvvisamente da sorprendere gli stessi alleati Germania, Inghilterra ed Italia, noi vi entrammo in seconda battuta grazie alla lungimiranza politica dell’allora potente presidente Napolitano!
Quindi del signor Sarkosy ci restano i sussurri di Carlà francese, ma ormai nella polvere chissà che non torni italiana; il mondo intero assoggettato agli squilibri nefasti delle guerre in tutto il medio oriente ; la marea incessante dei milioni di immigrati in tutta Europa: ed a questo Angela non fa sorrisetti. Intanto, siccome la vita ha molta più fantasia degli uomini, Napoleone è indagato anche per corruzione internazionale. È da segnalare che nel mezzo della storia si colloca la morte di qualche alto funzionario libico, parte nella vicenda, ancora poco chiarita.