La seduta per eleggere il presidente della Camera dei deputati è presieduta dal più anziano dei vicepresidenti della Camera rieletti della scorsa legislatura che, prima di dare il via alle votazioni, tiene un breve discorso.
La votazione del presidente della Camera avviene in modo segreto
La votazione avviene per schede ed in modo segreto. Nella prima votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea (comprese nel computo le schede bianche), ovvero 420 voti. Per il secondo e terzo scrutinio il regolamento di Montecitorio prescrive che il quorum si abbassi ai due terzi dei votanti, contando anche le schede bianche. Si prevede che i primi tre scrutini si terranno tutti nella giornata di venerdì.
Per gli eventuali scrutini successivi, da sabato, è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti, contando pure in questo caso anche le schede bianche. Ciascun deputato esprime il proprio voto nella scheda all’interno di cabine allestite tra il banco della presidenza e quello del governo e la deposita in un’urna. Lo spoglio delle schede è pubblico ed avviene in Aula. Nel caso in cui fossero necessari più scrutini per eleggere il presidente, la seduta potrebbe protrarsi per più di una giornata; in ogni caso, formalmente si tratta di una seduta unica. Nelle ultime sei legislature il presidente è stato eletto il giorno successivo all’inizio della seduta (quarto scrutinio).