Sospesi i rialzi delle bollette telefoniche, dopo l’obbligo della fatturazione mensile che aveva rovesciato il “regime dei 28 giorni“. Così ha deciso l’Antitrust che a febbraio aveva avviato un’istruttoria per verificare l’esistenza di un patto tra compagnie telefoniche con cui le società avrebbero mirato a rialzi di vario importo. Il Garante ha, infatti, intimato a TIM, Vodafone e Wind Tre di “definire in modo autonomo” la propria offerta.
Alla fine dello scorso gennaio, sospesa la fatturazione a 28 giorni, diversi utenti avevano segnalato “aumenti generalizzati” fra i vari operatori. I rialzi si sarebbero assestati attorno all’allarmante dato del 8,6%. Per questo, l’Antitrust aveva ipotizzato un’intesa fra gli operatori. La documentazione aquisita in fase istruttoria avrebbe, peraltro, confermato i sospetti del Garante: le compagnie telefoniche avrebbero comunicato – quasi contestualmente – che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile e non più su quattro settimane.
La decisione dell’Antitrust è stata accolta con favore dal Codacons. “Ottimo! Vittoria dei consumatori!”, ha festeggiato Massimiliano Dona, presidente UNC, che si è augurato che l’azione del Garante possa chiudersi con una condanna delle compagnie telefoniche.