E’ accaduto in Idaho, negli Stati Uniti. Un insegnante di scienze della Preston School ha dato in pasto un cucciolo di cane a una tartaruga azzannatrice davanti ai suoi studenti. Robert Crossland, questo il nome dell’insegnante, adesso è sotto accusa per aver mostrato, durante una sua lezione, la scena cruenta di una tartaruga che divora un cucciolo di cane vivo.
“Permettere ai bambini di guardare un cucciolo innocente mentre grida perché viene dato in pasto a un animale è solo violenza”, ha commentato Jill Parish, l’animalista dell’organizzazione Peta che ha denunciato il caso alla polizia. “Ci sono tante cose umane che puoi fare, ma dare un animale vivo a un rettile – ha concluso non è umano e non va bene”.
Secondo quanto riportato dalla Peta, per il cucciolo è stata una tortura. “L’insegnante ha messo un cucciolo vivo in una vasca con una tartaruga azzannatrice che lo ha attaccato e quasi tagliato a metà, mentre l’animale urlava. Questo insegnante, noto per dare da mangiare ai rettili durante le lezioni – continua la nota -, è un bullo che non dovrebbe avere il permesso di essere a contatto con giovani impressionabili. Ogni ragazzo che ha assistito a questo gesto crudele ha ora un disperato bisogno di lezioni di empatia verso altri esseri viventi”.
I genitori invece la pensano diversamente e sostengono la scelta di Crossland. “Due dei tre bambini presenti sono miei. Nessuno di loro – scrive una mamma, Farahlyn Hansen, in un post di Facebook a favore dell’insegnante – è arrabbiato o traumatizzato. Non hanno bisogno di supporto emotivo. Hanno visto le condizioni di salute del cucciolo: era malato, non mangiava e stava morendo. Tutti e tre i ragazzi presenti sanno che l’insegnante stava facendo la cosa giusta e umana. I bambini lavorano nelle fattorie, conoscono e capiscono il senso della vita e della morte”.
Il Dipartimento dell’Agricoltura lancia subito l’appello: “Chiunque sia in possesso di una specie invasiva è invitato a contattare il dipartimento”. Ad ogni modo la tartaruga è stata soppressa e sull’insegnante è stata aperta un’inchiesta.