Continuano le indagini su Mariam Moustafa, pestata da un baby gang a Nottingham, in Inghilterra, e morta lo scorso 14 marzo, dopo tre settimane di coma. La diciottenne italoegiziana potrebbe essere stata vittima non solo di un atto di bullismo, da parte di una decina di ragazze, ma anche di un caso di malasanità inglese. La Procura di Roma indaga anche sui medici inglesi, che forse hanno sottovalutato le sue patologie.
Indagati anche i medici inglesi che curarono Mariam
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio e sta tentando di ricostruire la storia clinica della ragazza. Mariam, di origini egiziane, è nata e cresciuta a Ostia, prima di trasferirsi con la famiglia in Inghilterra. Da bambina ha subito un intervento al cuore al Bambin Gesù, e al pronto soccorso di Nottingham, dove era arrivata dopo il pestaggio, aveva accusato dolori e bruciori al petto. Sembra, però, che i medici inglesi non lo abbiano ritenuto rilevante e l’abbiano dimessa dopo cinque ore.
I pm Sergio Colaiocco e Tiziana Cugini intendono acquisire da Mediaset anche il video de “Le Iene” in cui vengono intervistati alcuni testimoni dell’aggressione e sono pronti a mettere le carte mediche di Mariam a disposizione dell’autorità giudiziaria inglese, per indagare su possibili negligenze da parte dei medici locali. La ragazza si era già sfogata invano, quattro mesi fa, contro il sistema sanitario inglese che si era rifiutato di curarla nonostante la sua patologia. Inoltre sembra che i medici abbiano scoperto solo alla fine le lesioni al cervello di Mariam, procurate dalle percosse.