“Ampio dialogo con tutti”, è quanto ribadito, oggi, dal leader del M5S, Luigi Di Maio, sulla questione della presidenza delle Camere. Un pensiero identico a quello di Matteo Salvini, che, in virtù del risultato ottenuto dalla Lega, rivendica uno dei due scranni, magari proprio quello del Senato.
“Questa sarà una settimana emozionante e il M5S sarà decisivo per l’elezione della seconda e terza carica dello Stato”, ha detto Luigi Di Maio, a margine dell’assemblea dei senatori del Movimento. “Noi siamo disponibili ad un ampio dialogo con tutti, vogliamo riconoscere i vincitori e chiediamo che si rispetti il risultato delle elezioni”, spiega Di Maio ribadendo la volontà che ci sia una Camera “guidata dal M5S”.
“Dei ministri si parla con il presidente della Repubblica, dei temi si parla con i partiti politici”, ha aggiunto. Sul tavolo “non ci sono solo le presidenze delle Camere ma anche i vicepresidenti, i segretari, i questori e sono tutte persone che devono concorrere al cambiamento, partendo da un privilegio, quello dei vitalizi”, ha detto lasciando l’assemblea dei senatori pentastellati.
“Ci deve essere poi un arbitro” che favorisca anche “l’abolizione di leggi odiose”, spiega ancora Di Maio facendo riferimento al ruolo del presidente della Camera e del Senato.
“Siamo il perno della legislatura“, aveva detto nel suo intervento introduttivo all’assemblea dei 112 senatori del movimento. L’assemblea è stata chiamata tra l’altro a ratificare la nomina di Danilo Toninelli a capogruppo a Palazzo Madama.