“Siamo pagati anche per essere il capro espiatorio. Credo di aver fatto il meglio possibile. Ho fatto degli errori ma c’erano anche 10 giocatori nuovi, molti dei quali alla prima esperienza in Italia. Ci voleva un periodo di adattamento, nessuna squadra può essere vincente od ottenere risultati subito, specie se nessuno dei suoi giocatori ha vinto qualcosa. Bisognava aspettare, ma ce lo dicevamo con i dirigenti nelle prime settimane. Sono giocatori forti e che miglioreranno ancora ma, a parte Bonucci, nessuno aveva indossato una maglia prestigiosa come quella del Milan”, queste le parole rilasciate a “Radio Anch’io Sport” (su RadioUno) dall’attuale tecnico del Siviglia ed ex allenatore del Milan ad inizio stagione, Vincenzo Montella.
Montella e la sua scomessa Patrick Cutrone
Erano i tornei estivi, le amichevoli pre-campionato. Cutrone giocava titolare da perfetto sconosciuto, Montella lo schierava sempre: era il periodo di calciomercato, gli interessi di club e tifosi erano concentrati su altri temi, altri nomi, senza sapere che l’attaccante che sarebbe stato titolare per tutto l’arco della stagione era già in casa. “Sono felicissimo della sua convocazione, quasi fosse stata la mia, lo sento come una mia creatura. L’ho fatto debuttare, ho visto sin dall’inizio la sua fame, abbiamo lavorato molto su di lui. Quello che lo contraddistingue di più è la voglia di migliorarsi in ogni singolo minuto di allenamento, questo lo porterà lontano, può essere il futuro della Nazionale“.
Continua ancora l’Aeroplanino a tessere lodi sull’attaccante rossonero aggiungendo: “Cutrone ha potenzialità enormi e ha cominciato a farle vedere. Il calcio italiano per gli attaccanti è più complicato in termini di adattamento”.
La difesa di Donnarumma
Montella non risparmia commenti per nessuno dei suoi ex uomini, specie per uno molto caldo in termini di mercato in uscita per il Milan, Gianluigi Donnarumma: “Ha un grande futuro e un grande presente e sfrutterà a pieno le sue possibilità avendo alle spalle una famiglia molto stabile. L’arrivo di Reina? Qualsiasi grande squadra che si rispetti ha il dovere di lavorare e portare avanti due grandi portieri”.
Spagna senza VAR
Vincenzo Montella guarda positivamente all’esperienza VAR in Italia, da lui testata nei mesi iniziali della stagione di Serie A quando sedeva ancora sulla panchina del Milan: “Un po’ di nostalgia c’è anche se poi con la Var, quando c’è episodio al limite, non accetti che si possa sbagliare. Ma la percentuale di errori si è notevolmente abbassata e anche se c’è un errore alla Var va accettato”. La tecnologia VAR non è ancora applicata nella Liga spagnola e, stando alle parole di Montella, quest’ultimo si auspica un suo utilizzo in futuro.