Frasi ingiuriose, clima di terrore e atteggiamenti denigratori sono costati cari all’attuale prefetto di Salerno, Salvatore Malfi. La procura di Vercelli ha disposto nei confronti di Malfi una sospensione di tre mesi. Decisione motivata dalla frequenza con cui Malfi “era solito rivolgersi ai dipendenti con espressioni ingiuriose, a sfondo sessista, umilianti e denigratorie, utilizzando toni e atteggiamenti discriminatori e minacciandoli di morte”, ha motivato l’accusa.
Secondo l’indagine della Squadra Mobile della Questura di Vercelli e della guardia di finanza, coordinata dal pm Davide Pretti, il prefetto Malfi avrebbe creato “un clima di costante terrore e di estrema tensione negli uffici prefettizi”. Responsabilità emerse anche in merito alla sussistenza di delitti contro l’assistenza familiare e contro la persona. Il provvedimento preso, motiva la Prefettura di Vercelli, rientra in una più ampia indagine inerente la gestione del servizio per l’accoglienza dei richiedenti asilo nell’ambito del quale “sono emersi gravi indizi di reato in relazione a delitti contro la pubblica amministrazione”.