“È stato un attacco sul suolo britannico”. È quanto detto dall’ambasciatore britannico all’Onu, Jonathan Allen, in una riunione del Consiglio di Sicurezza sull’ex spia russa avvelenata e ha definito quanto accaduto una “violazione dell’articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite”.
Allen ha chiesto all’Opac, l’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, di verificare in modo indipendente. Solidali con la Gran Bretagna anche gli Usa, per i quali Mosca è responsabile.
“C’erano due opzioni: o è stato un attacco diretto della Russia al mio Paese – ha detto Allen – oppure Mosca ha perso il controllo dell’agente nervino. Ma non c’è stata una spiegazione credibile su questa seconda opzione e non c’è altra conclusione se non che la Russia è responsabile del tentato omicidio”.
Gli Usa solidali con la Gran Bretagna
L’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, ha affermato che gli Stati Uniti sono “assolutamente solidali con la Gran Bretagna”, e ritengono che “Mosca sia responsabile”. “La Russia deve cooperare con l’indagine britannica”, ha aggiunto, precisando poi che che “è in gioco la credibilità del Consiglio di Sicurezza se la Russia non verra’ considerata responsabile per le sue azioni”.
“È totalmente inaccettabile lanciare accuse ingiustificate come quelle contenute nella lettera di Theresa May al segretario generale” ha detto l’ambasciatore di Mosca all’Onu, Vassily Nebenzia, nella riunione del Consiglio di sicurezza. “Ci è stato dato l’ultimatum di ammettere che abbiamo commesso un crimine. Noi non parliamo il linguaggio dell’ultimatum, e non lasciamo che ci si parli con questo linguaggio”, ha aggiunto, chiedendo “prove materiali” di quanto afferma Londra. “La Russia non ha nulla a che vedere con questo incidente – ha poi aggiunto l’ambasciatore -. Non abbiamo nulla da temere e nulla da nascondere. La presunzione di innocenza è stata sostituita con la presunzione di colpevolezza”.
Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che risponderà alle esplusioni dei diplomatici russi con la stessa moneta.
Mosca attacca Londra: “È in difficoltà”
Secondo la Russia, le mosse di Londra possono essere motivate alla luce dalla “complicata situazione” in cui si trova il governo britannico. Mosca sostiene che “non è in grado” di mantenere le promesse sulla Brexit. Ad affermarlo è stato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov: “Siamo pronti a riprendere la partnership con l’Unione europea quando perderà interesse a seguire le tendenze russofobe americane e quando perderà interesse a sostenere le azioni scandalose di May“.
Macron non si sbilancia
La Francia “si coordinerà” con Londra “nelle prossime ore” sulla risposta da dare all’avvelenamento della ex spia russa. Lo riferisce il capo della diplomazia francese, Jean-Yves Le Drian.