Il premier May si dice certa della colpevolezza di Mosca: Sergej Skripal sarebbe stato avvelenato dietro ordine del Cremlino. Lo afferma di fronte a tutta l’assemblea di Westminster, raccolta in un insolito silenzio, che ha ascoltato ieri con interesse unanime, il suo drammatico discorso d’accusa. L’avvelenamento dell’ex-spia russa, avvenuto a Salisbury, sarebbe opera di Mosca. Poi, l’ultimatum: entro la mezzanotte di oggi, la Russia dovrà fornire una spiegazione o scatterà una rappresaglia diplomatica.
Potrebbe non trattarsi di una semplice spy story: i più grandi leader mondiali hanno infatti espresso solidarietà alla Gran Bretagna. “È chiaramente opera di Mosca e provocherà una reazione”, ha affermato il segretario di Stato USA, Tillerson. È, inoltre, la stessa Casa Bianca a definirsi “indignata” dell’accaduto. Macron, intanto, che ieri sera ha telefonato alla May, ha congiuntamente condannato l’accaduto.
Lo stesso discorso di Theresa May potrebbe avere interessanti risvolti diplomatici. Il premier britannico non ha usato mezzi termini: “O questa era un’azione diretta dello Stato russo contro il nostro Paese o il governo russo ha perso il controllo di questo catastrofico gas nervino e ha lasciato che cadesse nelle mani di altri”. L’aut-aut non lascia dubbi: gli esperti sono certi che il tipo di veleno usato su Skripal, può essere prodotto solo in laboratori di stato.
Yakovlenko, ambasciatore russo a Londra, è stato convocato oggi dal ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson. I media internazionali precisano: “Johnson si è rifiutato di stringergli la mano”.
Poi ha consegnato l’ultimatum: 36 ore. È questo il tempo che resterà a disposizione di Mosca per spiegare la morte di Skripal in un modo che sia pressoché soddisfacente.
L’altissima tensione ha indotto i deputati di Westminster ha definire l’avvelenamento di Skripal “un atto di guerra”. Alcuni paragonano l’ingerenza di Mosca a Londra all’invasione delle Falklands da parte dell’Argentina. In quel caso, la Thatcher (un altro primo ministro donna eletto tra i conservatori), si convinse a lanciare una risposta militare. Scongiuriamo il peggio. La minaccia di Downing Street è, allo stato attuale, di “estendere le sanzioni” già in vigore contro Putin. Si potrebbe pensare di colpire i capitali russi in Inghilterra.
Skripal, invece, non dà segni di miglioramento. Le sue condizioni restano gravi, come quelle della figlia, avvelenata insieme a lui. La popolazione di Salisbury, peraltro, è molto preoccupata: è stato consigliato ai centinaia di avventori del pub e del ristorante, visitati delle vittime, di lavare con cura vestiti e oggetti, persino gioielli e telefonini.