Lo scorso 10 marzo è scaduto il termine per la presentazione della documentazione per gli adempimenti degli obblighi vaccinali; a stabilirlo è la Legge 119 del Luglio 2017. La Regione Sicilia, ieri, ha ufficializzato una proroga fino a fine mese, per permettere la regolarizzazione di tutti i bambini ma il Ministero della Salute, poco dopo, ha detto “no” ribadendo che, secondo la legge, la data del 10 marzo vale per tutti.
L’assessore regionale alla Formazione, Roberto Lagalla, in accordo con l’assessorato alla Salute, aveva annunciato, in pompa magna, la proroga del termine fino a fine marzo per la Regione Sicilia. Una richiesta di maggiore tolleranza ai presidi delle scuole di fronte ai provvedimenti sanzionatori previsti dalla legge, per consentire a tutti di adempiere agli obblighi vaccinali o presentare la documentazione di prenotazione alla Asl. Ma Roma dice “no”.
Dopo poche ore è arrivata l’opposizione da Roma e il Ministero della Salute precisa che “il termine del 10 marzo vale per tutte le Regioni, anche per quelle che hanno aderito alla procedura semplificata” e ricorda che i bambini da 0 a 6 anni potranno essere riammessi a scuola solo dopo aver presentato la documentazione che attesti la vaccinazione, mentre per i ragazzi non vaccinati tra i 6 e i 16 anni può scattare una sanzione pecuniaria che va da 100 a 500 euro.