Sul web si è accesa la polemica per la pizza Margherita proposta dallo chef stellato Carlo Cracco nel suo nuovo ristorante in Galleria, a Milano. La pizza napoletana ha una ricetta pluricentenaria, si accettano variazioni e reinterpretazioni ma per i napoletani, questa volta, Cracco ha esagerato.
La Margherita di Cracco bocciata dai napoletani
Il confronto con la tradizione non tarda ad arrivare. Secondo quanto riporta Fanpage, quella di Cracco “sicuramente non è una pizza napoletana”. I puristi della ricetta partenopea della pizza Margherita hanno assaggiato la versione proposta dallo chef stellato ma l’hanno bocciata, e aggiungono che Cracco dovrebbe avere più rispetto per l’arte dei pizzaioli napoletani, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Molte le critiche anche su Twitter.
La pizza di #Cracco, l’ho battezzata #Scraccorella, a soli 16€.
San Gennaro, abbi pietà di lui, perché non sa quello che fa! pic.twitter.com/Y5cT068pJ7— Antonio Ingenito (@mastanto) 10 marzo 2018
La ricetta di Cracco aggiunge cereali alla farina, rendendo l’impasto croccante e scuro, ha una salsa di pomodoro troppo densa, non ha mozzarella filante ma grosse fette e utilizza, anziché le foglie, semi di basilico che sembrano more. Queste le sensazioni riportate dagli assaggiatori di Fanpage. Le loro critiche si estendono anche al prezzo eccessivo di 16 euro e al fatto che la pizza sia inserita, nel menù di Cracco, tra gli “snack”.
Il suggerimento dei napoletani a Carlo Cracco
Il consiglio che danno a Carlo Cracco gli amanti della buona pizza napoletana è molto semplice. Il successo della Margherita sta nella sua semplicità ed nel fatto che costi poco. Cracco – che secondo l’ultima Guida Michelin ha perso una stella – farebbe bene a fare un giro tra i vicoli di Napoli, quelli in cui lavorano ogni giorno pizzaioli instancabili che inebriano con gli odori e i sapori delle loro preparazioni, e non “pizzaioli star”.