“Una tragedia immane. Mario, da quanto mi hanno raccontato, era un ragazzo serio e volenteroso, si impegnava negli allenamenti e gli stessi sforzi erano commisurati al suo fisico. So anche che i soccorsi sono stati immediati”. Così Franco Porzio, presidente dell’Acquachiara di Pomigliano d’Arco ed ex pallanuotista nazionale, commenta la morte del giovane Mario Riccio. Ieri pomeriggio Mario, mentre si allenava in piscina proprio all’ Acquachiara di Pomigliano, come di consueto supervisionato dallo staff e dai genitori, ha avvertito un malore che ne ha provocato la morte.
Vani i tentativi (immediati) di soccorso al ragazzo: tirato fuori dall’acqua(prima ancora dell’arrivo dell’ambulanza) gli è stato praticato un massaggio cardiaco ed utilizzato un defibrillatore per tentare di rianimalo; tutto inutile. Il cuore di Mario aveva ormai cessato di battere.
Il corpo senza vita del ragazzo si trova adesso al Policlinico di Napoli in attesa di esami utili a spiegarne i motivi del decesso improvviso. Una morte, quella di Mario, che avviene in una settimana particolarmente delicata in questo senso, visto il lutto nel mondo del calcio per la scomparsa di Davide Astori.
Mario, che aveva Massimiliano Rosolino come punto di riferimento per il nuoto, era un ragazzo applicato negli studi quanto nello sport: lavorava sodo per raggiungere i tempi di qualificazione ai campionati italiani e nelle recenti gare stagionali disputate a Portici nel mese di febbraio si era classificato 50° ( nei 400 sl del Miglio d’oro) e 64° (nei 200 sl).