Neanche un anno fa, Dani Alvesa perdeva la finale di Champions League a Cardiff con la sua ex squadra Juventus contro il Real Madrid. Esattamente la stessa squadra che ieri sera ha messo in ginocchio il suo nuovo club, il PSG, eliminandolo dalla massima competizione europea con la complicità dello stesso Dani Alves, autore di un vero e proprio erroraccio.
All’indomani di Cardiff, il terzino era pronto con le valigie in mano direzione Parigi per vincere la coppa dalle grandi orecchie che, a suo dire, a Torino sponda bianconera sarebbe per sempre rimasta un miraggio; così infatti diceva Alves: “Il mio obiettivo è tornare a vincere la Champions League, per questo ho lasciato la Juventus. Ed è lo stesso motivo per cui Neymar ha lasciato il Barcellona. È una coppa che dà adrenalina, ci eccita”.
Il goal del vantaggio madridista nel match di ieri sera terminato 1-2 per gli spagnoli (che staccano il pass per i quarti di finale di Champions League) è stato siglato da Cristiano Ronaldo: l’azione che ha portato alla rete, però, era stata inizialmente viziata da un errore in disimpegno proprio di Dani Alves che, sul pressing di Asensio, si era fatto scippare il pallone consentendo al Real di trovare con Ronaldo la via del vantaggio. Una manna dal cielo alla luce del 3-1 d’andata del Bernabeu.
I tifosi juventini sono memori del personaggio: le dichiarazioni del giocatore nei giorni successivi alla finale persa, il suo passaggio al PSG e la rottura generale col club sono ferite aperte e difficilmente rimarginabili. Il giocatore è stato quindi aspramente criticato nei social per il suo errore di ieri sera e più in generale per il suo insuccesso in Europa (almeno per quanto riguarda questa sua prima stagione francese).
Ma c’è un altro elemento che ha amplificato le antipatie del web nei confronti del terzino del Psg. Alves, alla vigilia del match contro il Real Madrid, aveva rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto dure sulla tragica scomparsa di Davide Astori: “Non sono turbato, nel mondo muoiono miliardi di bambini. Tutto il Psg vuole sostenere ora la famiglia di Davide. Davide è ora in un mondo migliore. Nel mondo ci sono miliardi di bambini che muoiono e questo spesso non provoca profonde ripercussioni come in questo caso. Siamo solo di passaggio. E quando è ora, è tempo. Siamo molto tristi per la sua famiglia, siamo tristi perché è un collega ma probabilmente non siamo così tristi come la sua famiglia».