Tradito dalla tessera elettorale: il piromane della moschea di Padova è stato rintracciato e denunciato dai carabinieri. L’uomo, 57 anni padovano, ha appiccato il fuoco la notte del 5 marzo servendosi proprio della sua tessera.
Una banale lite dietro l’attacco incendiario
Non sarebbe legato a nessun partito né a movimenti razzisti o anti-islamici. Secondo i carabinieri, l’atto incendiario non è quindi riconducibile a ragioni di odio xenofobo, ma sarebbe la mera reazione – spropositata – ad una lite per futili motivi. Una lite con il vicino islamico.
Il padovano avrebbe tentato per due volte – tra domenica e lunedì – di appiccare il fuoco al portone di ingresso della moschea. Solo in quest’ultima occasione, però, le fiamme hanno attecchito. Il centro di preghiera non ha comunque subito gravi danni, grazie al tempestivo intervento di una pattuglia dell’Arma dei carabinieri che, trovandosi in perlustrazione nella zona, ha evitato il propagarsi delle fiamme.
L’identificazione
La tessera elettorale, ritrovata semibruciata all’ingresso della moschea, è stata determinante nel rintracciare il nome del piromane. Alla sua identificazione, peraltro, avevano sensibilmente contribuito anche i filmati delle telecamere del centro di preghiera.