Un convoglio di aiuti umanitari ha finalmente raggiunto il Ghouta. È l’ufficio Affari Umanitari dell’ONU ad annunciare la notizia. Le autorità governative siriane avrebbero concesso il necessario permesso. Il Ghouta orientale, enclave dei ribelli vicina a Damasco, martoriata dalla guerra, può accogliere oggi il convoglio umanitario di alcune agenzie dell’ONU e di altre organizzazioni non governative.
L’ONDUS (Osservatorio Nazionale per i diritti umani in Siria) intanto denuncia la morte di altri 14 civili, uccisi questa notte nel Ghouta da bombardamenti governativi. “Barili-bomba sganciati dagli elicotteri”, precisa l’ONG che fa presente come nella cittadina di Hammurieh siano morte almeno 10 persone.
Il bilancio, dunque, si aggrava in modo incontrovertibile: 709 vittime civili – secondo l’ONDUS – morte per mano del loro stesso governo e degli altri alleati di Assad, tra cui i Russi. La strage del Ghouta non sembra placarsi: dal 18 febbraio i civili sono massacrati da due settimane di bombardamenti continui. Due giorni fa, l’ONU aveva parlato di “punizione collettiva inaccettabile”.