Matteo Renzi si è dimesso da segretario del Pd. Dopo l’insediamento del Parlamento verrà convocato il Congresso.
“Ovvio che lasci la guida del Pd dopo questo risultato, e ho già chiesto a Orfini di convocare l’assemblea per aprire la fase congressuale al termine della fase di insediamento del parlamento e della formazione del nuovo governo”, ha detto al Nazareno.
“Dobbiamo aprire un nuova stagione, in questi anni abbiamo fatto tanto ma la sconfitta è pesante“, ha detto l’ex premier che poi addebita la mancanza della maggioranza di governo al referendum che costò molto allo stesso Renzi.
“C’è un vento estremista”, ha poi detto. “Mi sento garante, abbiamo detto no ad un governo degli estremisti, non abbiamo cambiato idea. Ci sono tre elementi che ci allontanano da Di Maio e Salvini. Noi staremo all’opposizione, non saremo la loro stampella”.
“Noi abbiamo compiuto errori: il principale – dichiara – è stato non capire che è stato un errore non votare in una delle due finestre del 2017 in cui si sarebbe potuta imporre una campagna sull’agenda europea”. L’altro errore è stato essere stati in campagna elettorale “fin troppo tecnici, non abbiamo mostrato l’anima delle cose fatte e da fare”.
“Non c’è nessuna fuga. Terminata la fase dell’insediamento del Parlamento e della formazione del governo, io farò un lavoro che mi affascina: il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Insigna e Impruneta”, ha poi annunciato.
Nel pomeriggio riunione “fiume” al Nazareno. Matteo Renzi è rimasto chiuso nel suo ufficio insieme ai suoi fedelissimi, tra i quali Maurizio Martina e Lorenzo Guerini, per decidere la strategia da seguire.