Adesso è il momento del silenzio elettorale e forse mai, come questa volta, gli italiani hanno aspettato la giornata pre-elettorale. Un silenzio, che seppur caduto in disuso sotto i colpi dell’epoca del digitale, arriva dopo tanto parlare, accusare e soprattutto gridare.
E sì, perchè questa più delle altre è stata una campagna elettorale dove la ‘politica’ è stata gridata: è stato un tutti contro tutti. Le coalizioni contro ma anche gli stessi partiti all’interno della coalizione non se la sono mandata a dire.
Adesso silenzio. Silenzio solo a parole perchè, nell’era del digitale, i selfie e le emoticon lo ‘romperanno’ e quindi il silenzio elettorale sarà soltanto una vuota teoria lanciata nel vuoto. Nessuno potrà davvero imporlo e molti, anzi, lo violeranno con le condivisioni.
Silenzio è quello che chiedono gli italiani, silenzio perchè questa campagna elettorale in certi frangenti ha ‘violentato’ le coscienze umane e i valori, silenzio che non andrà visto come non-partecipazione. Mai come questa volta sarà, invece, il momento in cui gli elettori potranno ‘pensare da soli’, senza le urla di destra, sinistra e centro, grida che sui social sono andate spesso fuori controllo.
L’elettore prenderà consapevolezza che recarsi alle urne è un diritto e un dovere in un momento in cui il Paese ha bisogno di una svolta.
Cosa è il silenzio elettorale
Il silenzio elettorale designa la pausa della campagna elettorale che si effettua il giorno prima e il giorno stesso delle elezioni e, come tutta la campagna elettorale, è disciplinato dalla legge 4 aprile 1956 n. 212, integrata da interventi successivi. Il silenzio elettorale, in particolare, è disciplinato dall’articolo 9, così come modificato dalla l. 130/1975.
Per effetto di questo articolo nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda (comma 1) e inoltre nei giorni destinati alla votazione è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali (comma 2).
Silenzio di 24 ore, domenica si vota
Ventiquattro ore di silenzio, dunque, per riflettere e decidere dove andare a posizionare la propria ‘X’ il prossimo 4 marzo.