Con 320mila tonnellate e un aumento della produzione del 75% nel 2017 – rispetto alla pessima annata del 2016 – l’olio extravergine di oliva ha un ruolo di primo piano nel commercio italiano e internazionale. Un tesoro messo costantemente a rischio da contraffazioni e falsificazioni del prodotto, che i consumatori stentano a riconoscere. Da questo nasce l’iniziativa di una serie di incontri monotematici ideati da Francesca Cerami, direttore “Idimed”, che ha l’obiettivo di diffondere la cultura dell’olio, dare ai consumatori informazioni per scelte consapevoli, fornire occasioni di incontro e confronto e costruire alleanze per lo sviluppo economico e sociale dei diversi territori siciliani.
“Abbiamo deciso di dare vita a degli incontri monotematici per dare ai consumatori dei consigli per fare la spesa in modo consapevole – ha detto Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo che ha aperto il primo incontro -. L’olio è diventato un vanto a questa regione, la premiazione a Norimberga ne è testimonianza fattiva. Elemento indispensabile della dieta mediterranea, l’olio d’oliva è uno dei prodotti piu contraffati. Questo non gioca a favore della salute e del portafoglio dei consumatori. Dobbiamo avere un minimo di attenzione in più. Ben vengano controlli più frequenti, per tutelare la salute dei consumatori”.
“Ci troviamo giornalmente a cercare di individuare i nuovi sistemi fraudolenti nel settore agroalimentare – ha detto Giovanni Presti dell’Agenzia delle Dogane di Palermo -. L’olio extravergine è sempre stato un prodotto soggetto a questo tipo di sistema, perché oltre a rappresentare una ricchezza, rappresenta anche una leva economica. Sono 700 mila le aziende che si occupano di produzione di olio di oliva, per un fatturato che supera i 3 miliardi e mezzo”.
Per una maggiore diffusione della cultura dell’olio, Luisa Piraino, produttrice di olio e una delle organizzatrici del Festival dell’olio di oliva dei Nebrodi, ha proposto l’introduzione della carta degli oli nel settore della ristorazione: “Bisogna educare le persone a gustare l’olio ma dovremmo educare anche i ristoratori. Bisogna cercare di far capire al consumatore che l’olio deve non solo esaltare il cibo che va a condire ma anche se stesso. Come la carta dei vini, deve esserci la carta degli oli”.
La tavola rotonda, mediata da Maria Antonietta Pioppo, giornalista, presidente di Fondazione Italiana Sommelier Sicilia e tra le prima Sommelier dell’olio nella regione, si è conclusa con una degustazione di gelatina di mandarini, marmellata di Peperoncino Giallo, olive, pomodoro secco, primo sale delle Madonie, pane cotto a legna con 72h di lievitazione, “pane serafico” con farine di Tumminia e Senatore Cappelli e il gelato officinale preparato con olio EVO.
L’intervista: