Tensione all’ospedale di Pozzuoli. Nel momento in cui il sindaco Figliola e il governatore della Campania, De Luca, si apprestavano a partecipare alla inaugurazione del nuovo reparto di urologia, una trentina di manifestanti ha fatto irruzione in corsia. Si tratterebbe di attivisti dei centri sociali, in particolare di Insurgencia: hanno lanciato sacchi di rifiuti contro Vincenzo De Luca. Poi, sono stati allontanati dalla polizia.
De Luca contestato: l’inchiesta di Fanpage.it
“Plebeismo e camorrismo”, lo definisce De Luca che sfida i suoi contestatori: “Se vogliono fermarmi, mi sparino alla testa”. Le ragioni della protesta si anniderebbero nella recente inchiesta di Fanpage.it che avrebbe coinvolto nello scandalo rifiuti anche il figlio del governatore. La Procura sta già indagando sull’ennesima vicenda di giro ‘sporco’ di rifiuti della regione Campania.
La difesa di De Luca: “Mio figlio non c’entra”
Dopo la contestazione, De Luca è tornato sulla vicenda in cui è coinvolto il figlio. “Un camorrista avrebbe ottenuto, tramite il commercialista di famiglia, un incontro con mio figlio”, spiega il governatore che si dice fermamente convinto dell’innocenza. Il governatore sostiene che il figlio avrebbe dovuto dire solo due parole durante l’incontro: “eco-balle e 15%”. Su queste sue parole i camorristi avrebbero costruito la vicenda ad hoc per incastrarlo.