“Favori sessuali” in cambio di cibo e altri aiuti. Alcuni operatori ONU e di altre ONG sono stati accusati oggi di aver abusato di donne siriane approfittandosi della loro posizione. La terrificante accusa dirompe nello scandalo sessuale che ha travolto Oxfam e si aggiunge alla bufera di notizie che provengono dalla Siria.
Non solo armi chimiche. Non solo città assediate. Non solo famiglie distrutte dai bombardamenti. La martoriata Siria è da oggi al centro della polemica sugli scandali sessuali delle ONG. Lo rivela alla BBC, la cooperante Danielle Spencer. “Molte donne si rifiutano di andare nei centri di distribuzione degli aiuti perché temono di essere ricattate”, racconta Spencer all’emittente britannica. Anche il Fondo Nazioni Unite per la popolazione (intitolato “Voices from Syria 2018”) denuncia: “Le siriane sono costrette a subire abusi da parte degli operatori umanitari”.
La rivelazione fa tremare il mondo – già in ginocchio – della cooperazione internazionale. “È un problema che si conosce da sette anni”, dichiara Spencer alla BBC che si dice sconvolta dal modo in cui l’ONU avrebbe “sistematicamente e volutamente” ignorato la questione. La voce choc della cooperante conferma l’intuizione che molti avevano avuto dopo l’esplosione della scandalo Oxfam: “Qualcuno ha deciso che andava bene che il corpo delle donne fosse sfruttato e violato al fine di consegnare aiuti a più persone”.