Avere un figlio maschio causa più stress al corpo della madre. E’ questione di chimica e a spiegarlo è uno studio condotto dall’Università di Granada. La ricerca sostiene che le sostanze chimiche che causano infiammazioni alle donne in gravidanza, sono presenti in quantità maggiore nei figli maschi rispetto alle figlie femmine e possono causare l’insorgere di gravi patologie come Alzheimer e depressione.
A condurre lo studio Javier Diaz-Castro, docente all’Università di Granada, in Spagna, il quale sostiene che i figli maschi siano “chimicamente più aggressivi” rispetto alle femmine in quanto “in termini di risposta del corpo materno, avere una bimba provoca minori infiammazioni”. Secondo quanto emerso dalla ricerca, i figli maschi rilascerebbero una maggiore quantità di radicali liberi che sono tra le cause di danni a livello cellulare.
Lo studio è stato eseguito su un campione di 56 donne. Sono state 27 le donne ad avere partorito un figlio maschio mostrando, rispetto alle altre donne che hanno partorito una figlia femmina, una maggiore risposta del proprio corpo al contrasto dei radicali liberi. In seguito al parto, i ricercatori hanno analizzato dei campioni sangue provenienti dai cordoni ombelicali e dai neonati per constare i livelli di stress ossidativo.
Lo stress ossidativo si verifica quando il corpo non produce una quantità sufficiente di antiossidanti per combattere la presenza di radicali liberi. In merito allo studio è stato osservato che la presenza del figlio maschio causava una maggiore risposta in termini di stress ossidativo da parte del corpo della madre e quindi anche forti infiammazioni.