Con la classica cerimonia di chiusura, nella quale gli atleti italiani hanno sfilato al seguito della portabandiera Carolina Kostner, è calato il sipario sulle Olimpiadi invernali di Pyeongchang 2018. Sono stati Giochi caratterizzati dai grandi record – come quello di Marit Bjoergen, la più medagliata di sempre – e dalle sorprese dettate anche dal maltempo.
Tra queste, sicuramente va ricordata Ester Ledecka, la prima donna nella storia a vincere in due discipline così diverse come sci (Super-G) e snowboard (gigante parallelo).Tanti anche i delusi, su tutti Marcel Hirscher e Mikaela Shiffrin, i tiranni dei pali stretti, entrambi battuti in slalom, ma ugualmente soddisfatti per le vittorie centrate in gigante (e per l’austriaco anche in combinata).
Per quanto riguarda le questioni di casa Italia, che più specificamente ci riguardano, il bottino di medaglie ha raggiunto la doppia cifra, dopo i flop di Vancouver 2010 e Sochi 2014, come auspicato dal presidente del CONI Giovanni Malagò. Protagoniste della spedizione azzurra, sicuramente, le donne, che hanno contribuito in maniera enorme a questo risultato.
Basti pensare che i tre ori conquistati in Corea del Sud dalla nostra spedizione portano i nomi di Arianna Fontana, Sofia Goggia e Michela Moioli. Se quello della Fontana, portabandiera nella cerimonia d’apertura, era un nome già noto anche agli spettatori meno attenti, per le medaglie già portate a casa nelle precedenti edizioni dei Giochi, le due bergamasche si sono imposte con tutta la loro personalità come personaggi a tutto tondo, in grado di rappresentare il volto degli sport invernali italiani per il futuro.