Sabato di fuoco a Roma, Milano e Palermo. Diversi cortei e contro-cortei a sfondo politico hanno sfilato nei centri città, con un dispiegamento imponente di forze dell’ordine. A Roma si è tenuto il corteo organizzato dall’Anpi contro razzismi e fascismi, quello promosso dai Cobas e la manifestazione promossa dal movimento No Vax; a Milano, a Piazza Duomo, si sono dati appuntamento i militanti leghisti per il comizio di Matteo Salvini al quale avrebbe dovuto partecipare Maroni. A Palermo ha sfilato Potere al Popolo, partito da Piazza Verdi, e due ore dopo qualche militante di Forza Nuova nell’attesa della conferenza stampa a porte chiuse di Roberto Fiori, leader del movimento.
È partito dal Teatro Massimo di Palermo il corteo di Potere al Popolo. A sfilare delegati dell’Anpi, di Potere al Popolo, dell’Arci, dello Slai Cobas e del circolo proletari comunisti, ma anche dei centri sociali. Il corteo ha raggiunto Palazzo delle Aquile, sfilando in via Roma e tornando poi al punto di partenza. I manifestanti hanno sfilato con i polsi legati con del nastro adesivo: “È con questo che è stato legato il militante di Forza Nuova. Il nostro era solo un intento dimostrativo, non c’eè stata alcuna violenza”, spiegano i manifestanti.
Per evitare scontri tra i militanti di Forza Nuova e Potere al Popolo, il comizio che si sarebbe dovuto tenere a Piazza Crispi si è svolto in una delle sale dell’Hotel Mercure. Conferenza stampa blindata solo per alcune testate giornalistiche. “Non siamo fuori legge visto che siamo qui a fare la nostra campagna elettorale. Facciano passi giuridici per metterci al bando, ci hanno provato 15 anni fa e non ci sono riusciti. Vogliono fare i tribunali sovietici, lo facciano. Noi non abbiamo paura, siamo qui ad aspettarli” ha detto il leader di Forza Nuova Roberto Fiore a margine della conferenza stampa. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Massimo Ursino, segretario palermitano di Forza Nuova pestato martedì in centro a Palermo: “La scarcerazione è uno scandalo. È uno scandalo che certi ambienti, non solo a Palermo ma anche nel resto d’Italia, abbiano il favore di certe procure, soprattutto quella di Palermo che di certo non brilla come procura e lo sappiamo, non perchè lo diciamo noi ma perchè lo dicevano dei giudici in passato. Noi non ci vendicheremo e non ci vendicheremo mai. Così come non mi sono mai vendicato di tutti gli atti di violenza di cui sono stato oggetto in questi anni”.
Per dirigere eventuali situazioni di emergenza, Minniti ha raggiunto il Viminale con il capo della Polizia Franco Gabrielli e i questori. Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno aveva scritto: “Non potendosi escludere l’attuazione di iniziative… finalizzate a creare momenti di forte tensione tra gruppi ideologicamente contrapposti, ovvero disordini, danneggiamenti o turbative, si rende necessaria la massima intensificazione dei servizi a carattere preventivo”.
“Non saranno fatti sconti a nessuno, le forze di polizia interverranno per fermare l’illegalità in maniera tempestiva“. Quindi l’appello a tutte le forze in campo ad “abbassare i toni” di una campagna elettorale sempre più avvelenata. “Dobbiamo consentire a ognuno di poter manifestare fino in fondo le proprie opinioni, anche le più radicali, con un unico argine che non va superato e che è quello della violenza”. Soprattutto in una Repubblica “che ha proprio nell’antifascismo uno dei valori fondanti”.
Accenni di protesta in centro a Milano in vista del comizio elettorale di Casapound. Alcune decine di studenti sono saliti sul vicino monumento in piazza Cairoli, ma sono stati fatti scendere con la forza dalla polizia. Non si registrano feriti. In via Padova, invece, gli studenti hanno intonato “Bella ciao” al passaggio del tricolore di oltre duecento metri srotolato da Fratelli d’Italia. Dalle finestre di un palazzo, inoltre, alcuni ragazzi diffondevano la canzone storica con uno impianto stereo.
Diciotto militanti di Forza Nuova sono stati identificati dalla polizia a Roma durante i controlli preventivi in vista delle manifestazioni di oggi nella Capitale. Secondo quanto si è appreso, in 14 sono stati controllati in via Terme di Diocleziano, nei pressi del punto di partenza del corteo promosso dall’Associazione partigiani (Anpi).
A Pisa, invece, non sono mancati tafferugli e disordini per il comizio del leder della Lega Matteo Salvini. Un gruppo di antagonisti ha provato ad entrare in contatto con alcuni militanti leghisti dando il via ad una sassaiola contro la polizia che era intervenuta per evitare contatti tra le due fazioni.
Sei giovani sono stati fermati dalle forze dell’ordine. Non sono mancati nemmeno feriti e contusi. Contro gli agenti in assetto antisommossa è stato lanciato di tutto: pietre, bastoni e bottiglie di vetro. I manifestanti hanno anche usato alcuni cassonetti della raccolta rifiuti porta a porta per farsi scudo.
Foto e video Federica Raccuglia