“Oxfam Italia potrà continuare ad operare”. Lo comunica in una nota l’ufficio stampa italiano di Oxfam, dopo la sospensione dell’ONG britannica, annunciata qualche ora fa dal governo di Haiti. In seguito allo scandalo, infatti, Haiti ha revocato ad Oxfam l’autorizzazione a continuare con i progetti umanitari nel paese caraibico. La decisione è chiaramente temporanea: la sospensione durerà due mesi.
Aviol Fluerant, ministro della Pianificazione e della Cooperazione di Haiti, ha definito come “grave errore” i tentativi di insabbiamento – da parte dell’organizzazione – degli abusi sessuali e delle orge con prostitute organizzate durante il progetto umanitario post-terremoto. “Dovevano essere informate le autorità locali”, dichiara Fluerant dopo aver comunicato la decisione del governo.
Diversa è, invece, la sorte di Oxfam Italia che, come si legge nel comunicato, “Insieme a Oxfam Spagna e Oxfam Quebec, potrà continuare lavorare a importanti progetti di sviluppo e ricostruzione in aiuto della popolazione di Haiti”. L’ufficio stampa italiano commenta negativamente la sospensione di Oxfam Gran Bretagna: “Avrà un impatto significativo sulle operazioni”. Su 13 milioni di euro (è questo il budget che la no-profit destina annualmente ad Haiti), 3,2 milioni sono stanziati dal Regno Unito.
Il caso Oxfam aveva alimentato i rumors e le accuse rivolte a Justin Forsyth, numero 2 dell’Unicef. Un tempo a capo di Save The Children, l’uomo avrebbe molestato verbalmente tre donne, membri dello staff dell’ONG. Si è dimesso ieri dal prestigioso ruolo che rivestiva per l’UNICEF: “Non voglio danneggiare ulteriormente l’immagine delle organizzazioni umanitarie”. Queste sarebbero state le sue parole, secondo la BBC.