[blockquote]”Il ricorso di Milano sulla sede dell’Agenzia europea del farmaco è manifestamente irricevibile”. È questa la dura risposta contenuta nel documento dell’ufficio giuridico del Consiglio della Ue con il quale si boccia la richiesta di Milano di una sospensiva sulla decisione che riguarda l’assegnazione della sede dell’Ema. Questa memoria difensiva è già stata inviata al Tribunale di Lussemburgo. [/blockquote]
Secondo il Consiglio Ue, in primo luogo il comune di Milano ha commesso un “errore” perché ha fatto ricorso contro la ‘decisione del Consiglio dell’Unione europea’. Ma il Consiglio, si legge nel documento, “non può essere considerato l’autore della decisione impugnata, ed essa non può in alcun modo essergli attribuita”: la decisione su Ema infatti non è stato adottata dal Consiglio, ma “dai rappresentanti degli Stati membri che hanno agito dunque non in qualità di membri del Consiglio, ma in qualità dei rappresentati dei loro governi, esercitando in tal modo collettivamente i poteri degli Stati membri”.
Il ricorso di Milano quindi, “lungi dal potersi qualificare come ‘decisione del Consiglio dell’Unione’ è invece stato adottato dai rappresentanti degli Stati membri riuniti in qualità di rappresentanti dei loro governi, a margine di una riunione del Consiglio”. Inoltre, continua il documento che contiene le osservazioni scritte del Consiglio Ue, il Comune di Milano non è il destinatario dell’atto impugnato, perché “non ha avuto alcun ruolo diretto nell’intera procedura di selezione che ha unicamente visto coinvolta la Repubblica italiana”.
Secondo il Consiglio, quindi, “spettava agli stati membri infatti, così come era stato deciso dal Consiglio Ue del 22 giugno 2017, presentare le candidature, scambiare informazioni con la Commissione e partecipare alle procedure di voto per l’assegnazione delle agenzie. “Il fatto che alcuni stati membri abbiano deciso di associare le amministrazioni delle città candidate alla preparazione delle offerte – si legge nelle osservazioni del Consiglio – non altera il dato giuridico, che vede tali entità come meri soggetti terzi della procedura”.
“Nella procedura di assegnazione della sede dell’EMA il ricorso all’estrazione a sorte rappresenta un metodo legittimo ed efficiente per risolvere una situazione di potenziale stallo tra due offerte che sono state già valutate equivalenti” dai governi. “Nulla nel diritto positivo o nella giurisprudenza dell’Ue consente di concludere che il metodo dell’estrazione a sorte (…) sia contrario ai principi di buona amministrazione”. Quindi la stoccata: “Non si può accettare la grottesca rappresentazione che il comune di Milano offre della procedura di selezione“.
La sospensiva “avrebbe ripercussioni estremamente serie sul corretto funzionamento” dell’EMA e “la possibilità per la stessa di assolvere efficacemente al suo compito di grande interesse pubblico” con gravi danni per pazienti e cittadini. La sospensione del trasferimento dell’EMA, sostiene il Consiglio Ue, “impedirebbe di proseguire nei preparativi necessari affinché la nuova sede (e la sede provvisoria) di Amsterdam possano accogliere EMA in tempo utile e questo anche se il ricorso principale venisse infine rigettato”.
Inoltre, la concessione della sospensione chiesta dal comune di Milano renderebbe impossibile “trasferire la sede dell’EMA in uno Stato membro a partire dal 29 marzo 2019” (la data della Brexit, ndr). Nel documento, il Consiglio accusa il comune di Milano di creare “una situazione di incertezza giuridica maggiore, ivi compreso per la situazione personale dei centinaia di funzionari che lavorano per l’EMA”.
Intanto ad Amsterdam si è svolto il sopralluogo della delegazione dell’Europarlamento al sito temporeaneo e a quello definitivo scelto dall’Olanda per ospitare l’Ema: “È un momento intenso, abbiamo fatto un sacco di domande e non ci sono moltissime risposte”, ha dichiarato Giovanni La Via, parlando della sede provvisoria.
“Si fermano sempre a quella che è l’offerta fatta. In realtà abbiamo scoperto che gli aggiustamenti della sede non prevederanno un tender, cioè un bando di gara, e pensano di poterlo effettuare in tempo. È emerso pure che non c’è un piano alternativo. Se i lavori non dovessero essere pronti in tempo non c’è un’alternativa. Il bando di gara è ancora bel lontano dall’essere pronto e dicono che i lavori dovrebbero iniziare il primo giugno, ma non essendoci ancora il bando di gara, ci sembra un po’ difficile”.
“Abbiamo accolto una delegazione degli europarlamentari oggi qui ad Amsterdam e possiamo assicurarvi che l’Olanda è pronta per accogliere l’Ema”, ha detto il vicepremier olandese Hugo De Jonge alla conferenza stampa. “Rispetteremo i tempi e assicureremo l’operatività dell’agenzia, yes we can, yes we will”.