Oltre 250 morti e mille feriti: è questo il bilancio di 48 ore di bombardamenti sul Ghouta orientale, le periferie della capitale siriana Damasco. Lo riferisce l’Osservatorio siriano che ha analizzato gli effetti dei raid dell’esercito di Bashar al Assad. L’escalation della violenza, da parte delle forze governative siriane e di quelle russe loro alleate, ha causato nell’ultimo mese decine e decine di morti e centinaia di feriti.
“Il governo siriano, sostenuto dalla Russia, sta intenzionalmente colpendo i suoi cittadini della Ghouta orientale – ha dichiarato Diana Semaan, ricercatrice di Amnesty International sulla Siria – Non solo questa popolazione soffre a causa di un assedio crudele che si protrae da sei anni, ma ora è anche intrappolata sotto intensi bombardamenti quotidiani che hanno lo scopo di uccidere e ferire civili e che per questo costituiscono evidenti crimini di guerra”.
La Semaan prosegue: “Diventa fondamentale che il Consiglio di sicurezza invii il chiaro messaggio che non ci sarà alcuna impunità per chi ha commesso crimini di guerra e contro l’umanità. La catastrofe siriana è un esempio perfetto dell’elevato prezzo pagato dai civili per l’impunità di cui beneficiano coloro che compiono atrocità di massa“.
“Tutte le parti che prendono parte al conflitto siriano devono rispettare i loro obblighi di diritto internazionale umanitario e garantire tanto un passaggio sicuro ai civili che vogliono lasciare l’area sotto i bombardamenti quanto l’ingresso privo di ostacoli delle organizzazioni umanitarie, in modo che possano fornire aiuti vitali alle centinaia di migliaia di persone della Ghouta orientale che ne hanno bisogno”.