Tre membri dello staff di Oxfam minacciarono un testimone. Un manager dichiarò di aver pagato per prestazioni sessuali. Sono i nuovi elementi che emergono, oggi, dal dossier pubblicato da Oxfam nel disperato tentativo di assicurare trasparenza. Del resto sono trascorsi solo sette anni. Il rapporto interno, reso noto in queste ore, risale infatti al 2011 ed è riferito agli abusi perpetrati da membri Oxfam durante il terremoto di Haiti.
“Un’uscita progressiva e dignitosa” aveva promesso l’ONG a Roland Van Hauwermeiren se avesse collaborato con l’inchiesta. Si legge così nel dossier che accresce di ora in ora uno scandalo già incandescente. L’ex direttore di Oxfam per Haiti aveva infatti ammesso di aver incontrato prostitute nei locali destinati agli usi umanitari, pagati con i contributi internazionali. ‘Meritava’ certamente una buona uscita.
“Minacce fisiche e intimidazioni” riportano, invece, il Guardian e la BBC: tre membri dello staff avrebbero infatti molestato un collega, testimone dei loro abusi, per assicurarsi il suo silenzio. Il dossier non rivela i nomi dei dipendenti, censurati dall’organizzazione. Ad ogni modo, il tentativo di cover-up della loro condotta illegale non sarebbe riuscito: i tre sarebbero stati costretti a dimettersi senza ulteriori conseguenze, grazie ad un accordo tra Oxfam e Van Hauwermeiren. Un vero e proprio insabbiamento consensuale.
“Orribile”. È questo il commento di Theresa May sull’inchiesta pubblicata da Oxfam. Oggi il premier britannico ha dedicato al caso un durissimo intervento: “Quanto emerge è ben al di sotto degli standard richiesti alle associazioni di volontariato”. Il governo del Regno Unito ha, inoltre, richiesto che vengano rivelate le procedure di salvaguardia delle ONG.