Si strofina l’occhio credendo che a darle fastidio fosse un ciglio ma era un verme. L’orribile scoperta di una 28enne dell’Oregon, Abby Beckley di Grants Pass, finora definita dalla letteratura scientifica come il primo caso di infezione da parassita bovino.
Un caso clinico unico
An Oregon woman was reported to have the first human case of a type of eye worm parasite that is much more commonly found in cattle. Check out the new @AJTMH journal article: https://t.co/UC7aJyr99V pic.twitter.com/FOoNX758z2
— CDC Global Health (@CDCGlobal) 12 febbraio 2018
“Si muovevano. Ne ho tolto uno ed è morto subito sul mio pollice. Era lungo poco più di 1 cm“, ha raccontato Abby. La notizia è stata riportata dall’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene in un report proveniente dai CDC statunitensi, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. “Questa è solo l’undicesima volta in cui una persona è stata infettata da vermi dell’occhio in Nord America”, ha spiegato l’autore principale dell’articolo, Richard Bradbury, responsabile del Parasite Diagnostics and Biology Laboratory dei CDC. “Ma quello che è davvero unico – continua – è che è una nuova specie che non ha mai contagiato umani prima, è un verme del bestiame che in qualche modo si è adattato a un essere umano”. Come spiegato nell’articolo, la larva viene trasportata dalle mosche e in Abby si è adattato alla parte carnosa dell’occhio nutrendosi delle sue lacrime.
Il racconto di Abby
Abby ha scoperto la presenza dei parassiti nel 2016: “Il mio occhio sinistro era diventato rosso e gonfio e avevo anche mal di testa – ha raccontato – ma non mi sono guardata bene allo specchio perché stavo lavorando su una barca per la pesca del salmone in Alaska. Ma quando ho potuto guardare meglio a terra sono rimasta sconvolta e sono andata in ospedale”. Da lì la corsa in ospedale e lo stupore dei medici. Abby racconta che prelevato un campione è stato inviato immediatamente ai CDC. La sua paura più grande era che i vermi potessero diffondersi ad altre parti del corpo e infettare anche il cervello. I medici l’hanno rassicurata riferendole che i parassiti sarebbero rimasti in superficie.
La decisione dei medici
A quel punto i dubbi hanno riguardato le modalità di trattamento. Il team medico ha stabilito alla fine che sarebbe stato rischioso cercare di eliminare i vermi con degli antiparassitari perché sarebbero potuti rimanere morti all’interno dell’occhio e che Abby avrebbe dovuto estrarsi manualmente. La 28enne ha passato 20 lunghissimi giorni in compagnia dei parassiti eliminandoli ogni volta che fossero arrivati in superfici. Ne ha estratti 14 e poi l’incubo è finito. Da quel momento sembra che l’infezione non si sia più presentata e che la sua vista sia tornata normale.