Quinta e ultima serata di Festival con i big. Claudio Baglioni si rivela sempre più un eccellente direttore artistico ed era finalmente ora che il direttore artistico di un evento musicale fosse un musicista, per di più compositore ed interprete. I risultati della competenza e dell’esperienza si toccano con mano: uno spettacolo musicalmente ricco, vario nei contenuti ed equilibrato. Il suo stile impeccablmente discreto concede tutto lo spazio agli altri due presentatori, anche questi ottimamente scelti, senza protagonismi da parte di alcuno.
Molto apprezzabile ed apprezzata la sensibilità dimostrata nell’avere voluto offrire tributo anche alla musica di un tempo ed a quei cantanti che nel tempo hanno portato la canzone italiana in tutto il mondo, segnandone tanti momenti significativi.
Favino, superato l’imbarazzo della prima serata, mette in scena tutta la sua tecnica di bravo e poliedrico attore. Di Michelle che dire? È il valore aggiunto di tutto lo spettacolo. Forse, come lei stessa ha detto, ride un po’ troppo ma lei è naturalmente così ed è giusto che sia così, solare e spontanea. Acconciature e trucco perfetti, gioielli ed abiti da favola che lei indossa come se fossero blue jeans e comunque con simpatia.
I cantanti tutti più o meno bravi ciascuno nel proprio genere. Grande sorpresa Arisa, completamente irriconoscibile con capelli ora lunghissimi e scuri, poco trucco, ingrassata ed interpretazione eccessiva: un nuovo look che le giova veramente poco. Il leit motiv è stata anche una ritrovata eleganza che finalmente piace: le scenografie, i testi, le toilette di tutti gli interpreti, lo stile comunicativo ma garbato e mai sopra le righe. Un Sanremo così fa veramente piacere perchè del vecchio, bello stile italiano si sentiva nostalgia.