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“A Ostia c’è la mafia”, lo conferma la Cassazione

A Ostia c’è la mafia. È questa la tesi sostenuta dalla Suprema Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Roberto Spada, rinchiuso nel carcere di massima sicurezza a Tolmezzo per aver aggredito con una testata il giornalista Daniele Piervicenzi e il filmaker Edoardo Anselmi della trasmissione ‘Nemo’ della Rai lo scorso 7 novembre 2017 .

Spada è accusato di lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso. Nella sua requisitoria il Sostituto procuratore generale della Cassazione Luigi Orsi aveva chiesto il rigetto del ricorso presentato contro l’ordinanza del Tribunale del riesame di Roma che aveva confermato la custodia cautelare per Roberto Spada.

Anche se gli ‘ermellini’ avessero accolto il ricorso della difesa, Spada sarebbe lo stesso rimasto in carcere visto che due settimane fa, il 25 gennaio, nei suoi confronti è stata emessa un’altra ordinanza di custodia cautelare in cella per associazione mafiosa e vari altri reati, omicidio compreso.

Spada è stato infatti coinvolto nell’operazione ‘Eclissi’ della Procura di Roma che ha fatto arrestare 32 appartenenti al clan. Tra loro, oltre a Roberto Spada, anche i suoi fratelli Carmine di 51 anni, detto ‘Romoletto‘ e considerato il capo dopo la morte del padre Enrico nel 2016, e Ottavio di 54 anni detto anche ‘Maciste’ o ‘Romolo’, specializzato nel riscuotere le estorsioni

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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