Guai in vista per l’assessore regionale pugliese all’Ambiente, Filippo Caracciolo, candidato del Pd alla Camera in un collegio uninominale e indagato per corruzione e turbativa d’asta nell’ambito di una indagine della Procura di Bari. Al centro delle indagini una gara d’appalto per 5,8 milioni di euro per la costruzione di una scuola media a Corato.
L’inchiesta, nell’ambito della quale la guardia di finanza ha compiuto perquisizioni nell’ufficio e nell’abitazione di Caracciolo, è un filone dell’inchiesta sull’Arca Puglia che il 5 dicembre scorso ha portato, tra l’altro, all’arresto dell’imprenditore Massimo Manchisi, titolare dell’impresa che sarebbe stata favorita dall’intervento di Caracciolo.
Secondo l’ipotesi d’accusa, Caracciolo avrebbe indotto il presidente della commissione aggiudicatrice della gara, Donato Lamacchia, a favorire l’impresa di Manchisi, ottenendo in cambio da quest’ultimo la promessa di appoggio per le prossime elezioni politiche.
Foto da Twitter.