“Questo è un angelo della pace che strangola il demone della guerra. È simbolo di un mondo basato sulla pace e la giustizia”. Papa Francesco ha accolto in questo modo il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. “Vi ringrazio per il vostro interesse”, ha risposto Erdogan al Santo Padre una volta giunto in Vaticano.
Ma fuori dal palazzo l’aria è molto meno distesa. Un manifestante è rimasto ferito nel corso degli scontri a Castel Sant’Angelo durante il sit-in di protesta contro il presidente turco. La polizia, in tenuta antisommossa, ha caricato i manifestanti che intonavano cori “vergogna, vergogna”.
Enormi i preparativi di Roma con numerosi “off limits” e reparti speciali in campo per garantire la sicurezza di Tayyip Erdogan che ha incontrato poi Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni.
Il tono delle conversazioni al Quirinale tra il presidente della Repubblica ed Erdogan è stato “rispettoso” e “franco”. A quanto si è appreso sono state ribadite le tradizionali posizioni, quella italiana in linea con quella della Ue, dei due Paesi sui principali temi in agenda. I rapporti bilaterali sono buoni e rimane fermo l’interesse dell’Italia che il dialogo con Ankara prosegua.
Durissimo il commento di Matteo Salvini, leader della Lega: “Mi vergogno che l’Italia ospiti il rappresentante di un regime estremista sanguinario, di un Paese islamico nei fatti, dove la religione comanda sulla legge. La Turchia in Ue sarebbe il disastro. Vorrei vedere come voteranno i partiti, compresa Fi, la nostra mozione contro l’ingresso della Turchia in Ue”.
L’Associazione nazionale magistrati e la Federazione della stampa hanno inviato una lettera a Mattarella perché “venga posta attenzione alla questione dei diritti umani violati” in Turchia. Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, chiede all’Italia di avere “la schiena dritta” di fronte a chi rappresenta un “regime sanguinario e spietato”.
L’incontro con il Papa è “un’opportunità significativa per attirare l’attenzione sui valori umani comuni, l’amicizia e i messaggi di pace e per discutere della lotta contro razzismo e islamofobia“. “Lavoriamo insieme per la pace e la stabilità nel Mediterraneo. Come alleati Nato, contribuiamo alla sicurezza reciproca”.
Erdogan è convinto che i 20 miliardi di interscambio dell’anno scorso possono raddoppiare e già nel 2020 “puntiamo a 30 miliardi di dollari”. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia vedrà Erdogan in un noto albergo del centro blindato per tutti.
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