La procura di Milano ha chiesto l’assoluzione di Marco Cappato “perché il fatto non sussiste”. L’esponente radicale imputato davanti alla corte d’assise per aiuto al suicidio per aver accompagnato Fabiano Antoniani, Dj Fabo, morto in Svizzera a fine febbraio con il suicidio assistito.
Il pm Tiziana Siciliano insieme alla collega Sara Arduini hanno chiesto in subordine alla corte d’assise di eccepire l’illegittimità costituzionale dell’articolo 580 del codice penale quello sull’aiuto al suicidio.
“Marco Cappato – ha sostenuto in aula il pm Sara Arduini – non ha avuto alcun ruolo nella fase esecutiva del suicidio assistito di Fabiano Antoniani e non ha nemmeno rafforzato la sua volontà di morire”.
I due pm originariamente avevano chiesto l’archiviazione dell’indagine a carico del rappresentante dell’associazione Luca Coscioni ma poi il gip Luigi Gargiulo aveva imposto l’imputazione coatta e l’esercizio dell’azione penale sostenendo che Cappato andasse accusato di aiuto al suicidio per avere addirittura rafforzato la volontà del proposito di togliersi la vita.