Non c’è più nessuna speranza per i 29 marinai della petroliera iraniana, dispersi in seguito alla collisione con un mercantile, avvenuta lo scorso 6 gennaio nel Mar della Cina. La petroliera, infatti, è affondata completamente e ora si teme un disastro ambientale.
La nave conteneva 136 mila tonnellate di petrolio ultraleggero: due terzi del contenuto sono già finiti in mare, creando una grossa macchia che si estende per una decina di chilometri.
Il rischio adesso è quello del disastro ambientale, secondo Greenpeace, mentre la State Oceanic Administration sostiene che non vi sia alcuna minaccia per l’ecosistema marino. I soccorritori, intervenuti dopo il disastro, hanno recuperato la scatola nera e poi subito dopo hanno provato a raggiungere le aree comuni senza successo, a causa delle alte temperature. Tutte salve invece le 21 persone a bordo della CF Crystal, la nave cinese che si è scontrata con la petroliera.