La Procura di Roma ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alla fuga di notizie su alcuni documenti depositati nella commissione banche e in particolare il verbale della telefonata intercettata tra l’imprenditore Carlo De Benedetti e un broker.
Nella telefonata l’imprenditore sosteneva di essere stato informato dall’allora primo ministro Renzi di un’imminente riforma delle banche popolari. Il procedimento è contro ignoti. Intanto il presidente della Commissione d’inchiesta sulle banche, Pier Ferdinando Casini, avrebbe fornito l’elenco dei nominativi delle persone che hanno preso visione degli atti, coperti da segreto.
Il provvedimento è stato adottato in risposta alla richiesta avanzata dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone. Gli atti da cui sono state estrapolate le conversazioni telefoniche riportate sulla stampa, sono consultabili sotto la supervisione della Guardia di Finanza ed esclusivamente nei locali della Commissione a Palazzo San Macuto.