Due anni di reclusione nel processo d’appello sul “caso scontrini” per l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino. In primo grado era stato assolto.
Marino è stato ritenuto colpevole dei reati di peculato e falso. Nel giudizio il Comune si è costituito parte civile. La Procura generale chiedeva la condanna a due anni e mezzo.
Secondo l’accusa, Marino avrebbe pagato una cinquantina di cene con la carta di credito del Campidoglio. Il pg aveva anche chiesto l’assoluzione dall’accusa di truffa per la vicenda della onlus.
Marino ha avuto come pena accessoria il riconoscimento delle spese legali sostenute dal Comune.