‘Guerra’ di nervi e di parole tra l’ex chief strategist della Casa Bianca, Steve Bannon, e il presidente degli Usa, Donald Trump.
Il tycoon ha accusato Bannon di aver “perso la testa”. Donald Trump ha rilasciato tale dichiarazione dopo la pubblicazione di alcune anticipazioni di un libro del giornalista Michael Wolff in cui Bannon ha definito “sovversivo” e “antipatriottico” l’incontro tra il primogenito di Trump e un gruppo di russi durante la campagna elettorale.
“Bannon non ha niente a che fare con me o con la mia presidenza, quando l’abbiamo licenziato non solo ha perso il lavoro, ha perso anche la testa“, ha detto il tycoon attraverso la portavoce Sarah Sanders. Nel libro ‘Fire and fury’, in uscita negli Usa la prossima settimana, Wolff si è basato su oltre 200 interviste con lo stesso presidente, il suo entourage e una serie di vip fuori e dentro l’amministrazione.
Inatnto, Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale di Donald Trump arrestato nel Russiagate per evasione e riciclaggio, ha avviato una causa contro il procuratore speciale Robert Mueller, il vice attorney generale Rod Rosenstein che lo ha nominato e lo stesso dipartimento di giustizia. Secxondo Manafort, Mueller ha ecceduto nei suoi poteri durante le indagini, come pure Rosenstein nel garantirgli “carta bianca nell’indagare e incriminare in relazione a qualsiasi cosa si imbatta”.