Ciò che non distrugge, rafforza. È proprio il caso di Antonino Cannavacciuolo, reduce da una visita dei Nas al suo “Bistrot Torino”, punito amaramente per la mancanza di un asterisco dal menù. Dopo il blitz dei militari, sono infatti schizzate le prenotazioni al locale, che registra il tutto esaurito fino a marzo.
CASO CANNAVACCIUOLO, ECCO COSA È SUCCESSO
Nonostante il terremoto che ha colpito lo chef, noto per la sua partecipazione a “Masterchef” e “Cucine da incubo”, nessuno dunque ha osato disdire o tirarsi indietro di fronte a una prenotazione. Un gesto di solidarietà e di stima assoluta nei confronti di chi, proprio poche ore fa, ha espresso il desiderio di voler andare via dall’Italia.
“Va bene che ci siano delle regole, ma applicarle in questo modo è assurdo – ha detto lo chef subito dopo l’accaduto – si parla tanto delle difficoltà che gli imprenditori sopportano per lavorare in Italia, in qualsiasi settore. Ecco: storie come questa fanno venire voglia di andarsene da un’altra parte”.
Intanto Cannavacciuolo ha già rimediato al problema e ha provveduto a segnalare con un asterisco, all’interno del menù, l’eventuale presenza di alimenti congelati.