“Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano“. Sono parole sconvolgenti quelle pronunciate da uno degli indagati nell’inchiesta della Dda di Firenze sui rifiuti pericolosi stoccati abusivamente in una discarica vicino a una scuola. L’inchiesta ha portato a 6 arresti.
“Non mi importa nulla dei bambini che si sentono male – ha proseguito l’uomo senza sapere di essere intercettato – io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti“.
“Che muoiano i bambini”, le frasi shock intercettate durante un’inchiesta sul traffico di rifiuti #Dda #Toscana #Firenze pic.twitter.com/bTUXO9JttV
— BlitzTV (@BlitzTVit) 14 dicembre 2017
Le accuse mosse agli indagati, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari, sono a vario titolo di associazione a delinquere, traffico di rifiuti e truffa alla Regione Toscana. Sigilli anche a due aziende: la Lonzi srl e la Rari srl, entrambe di Livorno, nei cui impianti i rifiuti sarebbero stati tritati o miscelati per massimizzare i profitti grazie al falso smaltimento, pagando una eco tassa regionale assai più bassa di quella dovuta.
Il danno economico per la Regione è stato di quasi 4 milioni e mezzo di euro nel 2015-16 a fronte di un guadagno stimato in oltre 26 milioni per le aziende. Due le discariche in Toscana finite nel mirino degli inquirenti: la Rea di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino, entrambe a partecipazione pubblica.