Salgono a cinque gli indagati per l’omicidio di Serena Mollicone, la studentessa di Arce uccisa più di 16 anni fa. Il nuovo iscritto nel registro degli indagati è un carabiniere accusato di favoreggiamento. Si tratta del terzo militare coinvolto nel brutale omicidio della giovane.
Il carabiniere è attualmente in servizio in un’altra provincia laziale ed era già stato oggetto di accertamenti agli inizi dell’inchiesta. Gli accusati di omicidio volontario in concorso e occultamento di cadavere sono l’allora comandante della stazione di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna e il figlio Marco.
La 18enne fu trovata circa 36 ore dopo la sua morte in un bosco ad Anitrella, in provincia di Frosinone. Il medico legale che eseguì l’autopsia disse che il decesso sarebbe avvenuto per asfissia meccanica dovuta al nastro adesivo intorno al naso e alla bocca. Ma alcune settimane fa una perizia porta ha dimostrato che le lesioni al cranio della ragazza sarebbero compatibili con un urto violento sulla porta danneggiata di un alloggio della caserma, sottoposta a sequestro.
“Tra le ipotesi prospettate come causa della lesione sulla porta in sequestro – sostiene la consulente – quella della testa pare di gran lunga più probabile. Pertanto si può evincere che la lesione alla porta sia stata prodotta da un oggetto simile al versante sinistro del cranio di Serena Mollicone o dal suo stesso cranio”.