La storica azienda veronese in crisi finanziaria sembra aver svoltato e ciò grazie alle campagne social e alla mobilitazione nei supermercati. La Melegatti non solo ha riacceso i forni dopo l’investimento di un fondo maltese, ma ha venduto oltre 1,5 milioni di pandori e si prepara al “piano-colombe di Pasqua”.
La notizia è stata diffusa da ‘Il Corriere del Veneto’ che fa presente come entro marzo andrà in tribunale con un accordo di ristrutturazione del debito.
Grazie agli acquisti, soprattutto in Veneto, la produzione di Melegatti si prolunga di un giorno, fino all’11 dicembre, il confezionamento fino al 12 e le consegne fino al 13, rispetto al limite del 10 dicembre che era stato annunciato un mese fa alla riaccensione dei forni.
Dopo la chiusura di ottobre, per investimenti non produttivi e fornitori e lavoratori che non venivano pagati, si è ripartiti il 9 novembre con l’avvio della procedura di concordato con riserva presso il tribunale di Verona.
Poi l’arrivo di nuovi investitori, guidati da Quagini, con un investimento da 6 milioni di euro per la campagna di Natale. E altri 10 milioni di euro pronti per la campagna di Pasqua.
Il 20 novembre è stato sfornato il primo pandoro nello storico stabilimento di San Giovanni Lupatoto e, in poche settimane, si sono superati oltre 1,5 milioni di pandori venduti grazie alla mobilitazione sui social e nei supermercati.
Adesso ci sarà una nuova battaglia da vincere: entro marzo dovrà essere presentato in tribunale un accordo di ristrutturazione del debito. Lo stesso verrà pubblicato sul registro delle imprese e dovrà essere approvato dal Tribunale di Verona.