C’è apprensione per le sorti di Alessandro Sandrini, bresciano di 32 anni scomparso in Turchia da oltre un anno. Secondo alcune informazioni sarebbe nelle mani di sequestratori in Siria. Lo scrive il Giornale di Brescia che ha intervistato la madre.
Sandrini, dipendente in cassa integrazione di un’azienda bresciana e residente a Folzano, era partito il 3 ottobre 2016 per un viaggio organizzato di una settimana in Turchia. Ha soggiornato in un albergo di Adana, città turca a 180 chilometri da Aleppo. A quel punto ha contattato dicendo di temere per la sua vita.
Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, Sandrini ha chiamato la madre il 4 ottobre 2016 e poi non si è più fatto vivo. Fino al 18 ottobre scorso, quando ha chiamato la madre dicendole “non so dove sono, mi hanno sequestrato. Aiutami”. Ma domenica sera è arrivata una seconda chiamata.
“Questi non scherzano. Avvisa l’Ambasciata. Mi vogliono uccidere“. La Procura ha aperto un’inchiesta. L’indagine è affidata alla Squadra Mobile di Brescia che è in contatto con le autorità turche. Gli inquirenti ritengono si tratti di un sequestro di persona da parte di gruppi turco-siriani.