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Avvelenamento da tallio: arrestato un 27enne | La madre: “Mio figlio faceva parte di una setta”

Dopo due mesi, svolta nel caso dell’avvelenamento da tallio, un metallo letale per l’organismo. I carabinieri del Comando provinciale di Milano, guidati dal colonnello Luca De Marchis, hanno arrestato Mattia Del Zotto, 27 anni.

Il giovane è ritenuto responsabile del triplice omicidio della zia Patrizia Del Zotto (63 anni) e dei nonni Giovanni Battista Del Zotto (94 anni) e Gioia Maria Pittana (91 anni). La 63enne e l’anziano padre erano morti per primi, il 2 ottobre; pochi giorni dopo, il 13, si era spenta anche la madre. Gli omicidi – stando alla ricostruzione delle indagini – sono stati premeditati ed eseguiti ‘a mezzo somministrazione di solfato di tallio’.

Mattia Del Zotto ha detto agli inquirenti di aver voluto “punire soggetti impuri”. Il 27enne ha poi detto di non voler collaborare con le indagini. I carabinieri hanno trovato in casa sua, a Nova Milanese, cinque confezioni di solfato di tallio oltre alle ricevute del relativo acquisto. Le confezioni, per complessivi 60 grammi, sono state acquistate a Padova. I carabinieri hanno trovato anche sul cellulare del giovane conversazioni in cui lui fa riferimento alle ricevute dell’acquisto.

Del Zotto ha raccontato agli investigatori di “avere avviato un percorso di conversione alla fede ebraica da circa tre anni“. “Io solitamente non avevo rapporti con i mie nonni, nè paterni nè materni, a volte quelli materni venivano a trovarci e io li notavo perchè vivo lì. Ritengo che, per il semplice fatto che siano parenti, io non debba necessariamente avere un rapporto di affetto così approfondito con loro”.

Lo scorso novembre la madre Cristina ha dichiarato, durante un colloquio con i carabinieri, che il figlio avrebbe cominciato a limitare i pasti “in misura essenziale, eliminando completamente dolci e alcolici” e “ultimamente ci ha detto di non essere più cattolico, e che sta seguendo una religione che non ci ha dettagliato”. “La mia deduzione – ha continuato la madre – è che si tratti di una specie di setta. Questo nuovo stile di vita è ispirato, a suo dire e se non ricordo male, da un gruppo chiamato ‘Concilio Vaticano II'”.

“Abbiamo proceduto all’arresto per scongiurare altre possibili vittime”, hanno spiegato i carabinieri. Gli investigatori sono risaliti a Mattia Del Zotto seguendo le tracce di un account di posta elettronica col nome falso “Davide Galimberti” e i tabulati telefonici del suo cellulare. Grazie a queste indagini è stata ricostruita la trattativa con un’azienda chimica di Padova per l’acquisto del solfato di tallio.

 

Redazione

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