La decisione da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti sul ‘muslim ban’ è arrivata: si è espressa a favore della piena applicazione del “bando” con cui l’amministrazione Trump ha imposto stretti limiti agli ingressi negli Usa per cittadini provenienti da sei paesi a maggioranza musulmana: Chad, Iran, Libia, Somalia, Siria e Yemen.
La terza e ultima versione del ‘travel ban’ voluto da Donald Trump può, per ora, entrare in vigore nella sua interezza mentre continua la battaglia legale tra il governo americano e chi si oppone al provvedimento che chiama in causa soprattutto i cittadini di sei nazioni prevalentemente musulmane. Lo ha deciso la Corte Suprema regalando una vittoria al presidente americano.
In gioco c’è un divieto permanente di ingresso negli Usa per gran parte dei cittadini di Iran, Libia, Siria, Yemen, Somalia, Chad e Corea del Nord oltre ad alcuni funzionari del governo venezuelano e delle rispettive famiglie. Il massimo organo giudiziario statunitense ha accolto la richiesta, fatta nella seconda metà del novembre scorso, del dipartimento di Giustizia. Due giudici liberal, Ruth Bader Ginsburg e Sonia Sotomayor, hanno votato contro.
Il bando dagli arrivi da sei Paesi a maggioranza musulmana è “legale ed essenziale per proteggerci”. Lo afferma la Casa Bianca, dicendosi “non sorpresa” dal via libera della Corte Suprema all’attuazione del bando.