“Beviamo un caffè indiscreto?“. È questo uno degli sms dello scandalo sessuale che ha travolto il sindaco Pd di Mantova Mattia Palazzi, 39 anni. Come riporta Repubblica, gli investigatori stanno indagando sulle avances che il primo cittadino avrebbe rivolto nell’ultimo anno alla vicepresidente di un’associazione culturale in cambio di fondi.
Per far luce sull’ipotesi di reato di tentata concussione continuata Palazzi è stato interrogato in Procura per tre ore: “Sono a posto con la mia coscienza“, ha dichiarato. Intanto spunta un’altra testimone e si cerca di far luce su fondi alle associazioni per due milioni di euro anche in cambio di voti.
Di sms e messaggi Whatsapp espliciti se ne contano una sessantina che sarebbero stati inviati in un anno, dal novembre 2016 fino a pochi giorni fa. “Stai alle regole, qui decido io” , scriveva Palazzi alla donna con un recente passato politico nel Pd. Emerge anche una confidenza fatta alla presidente della sua associazione quando il sindaco la palpeggiò in sua presenza.
“È stato un interrogatorio pesante come pesanti sono in genere tutti gli interrogatori – ha detto l’avvocato del sindaco Paolo Gianolio al termine delle tre ore di domande -. L’ipotesi di reato di tentata concussione continuata è stata confermata. Palazzi ha ricostruito i fatti in parte con precisione, secondo quello che si ricordava considerando che si parla di una vicenda che andava avanti da un anno. Le risposte sono state convincenti, sempre per quello che poteva ricordare. Procuratore e sostituto non hanno mostrato tutte le prove in loro possesso, ma in questa fase, con le indagini che rimangono aperte, è normale”.
Lo stesso Palazzi ha commentato di “essere a posto con la coscienza ” e di aver sempre amministrato “con trasparenza e onestà”. “Parteciperò al consiglio comunale e mi dimetterò? Non lo so“. Ma secondo Il Fatto quotidiano, l’aspetto sessuale sembra solo la punta dell’iceberg.
Una donna, un’altra appartenente a un’associazione culturale mantovana, aveva denunciato su Facebook “le ombre che stanno dietro i fondi dati alle associazioni”, parlando anche di voto di scambio, “ma su questo capitolo il sindaco non risulta indagato“, come riporta la testata.