“È stato un successo storico, la Corea del Nord è diventata uno Stato nucleare“. Così le autorità di Pyongyang hanno commentato l’ultimo test missilistico effettuato nella notte: l’ultima versione del missile balistico intercontinentale Hwasong-15 ha messo nel mirino “tutto il territorio Usa”.
I militari statunitensi hanno stimato che il vettore abbia coperto circa 960 km e toccato un’altitudine massima intorno ai 4.500 km. Con un angolo di lancio meno alto, il missile avrebbe superato i 10.000 km di distanza, oltre i 7.575 km delle Hawaii che ospitano il quartier generale delle forze armate Usa nel Pacifico.
L’intelligence sudcoreana non esclude la possibilità di un nuovo test nucleare, il settimo, a distanza ravvicinata. Il test notturno, riporta l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, ha voluto “mostrare le nuove capacità raggiunte” e “chiamare all’unità interna” dopo le sanzioni imposte dalla Cina.
Anche questo missile, dopo quello lanciato a settembre, è caduto vicino alle acque giapponesi. “È una situazione che gestiremo, di cui ci prenderemo cura”, ha ribadito Donald Trump, parlando con i giornalisti dalla Casa Bianca. Tokyo, insieme a Washington e Seul, ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio Onu.
Lo stesso Donald Trump ha avuto un confronto telefonico con il premier giapponese Shinzo Abe: “I due leader hanno concordato che le azioni provocatorie del regime nordcoreano stanno minando la sua sicurezza e isolandolo ulteriormente dalla comunità internazionale. Trump e Abe hanno ribadito il loro impegno a combattere la minaccia nordcoreana”.
Il segretario di Stato americano Rex Tillerson ribadisce che per ora “restano le opzioni diplomatiche” e chiede alla comunità internazionale di prendere altre misure come “proibire il traffico marittimo che trasporta beni verso e dalla Corea del Nord” spingendosi quindi anche oltre le sanzioni dell’Onu.
Il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha definito l’offensiva nordcoreana “una seria minaccia” alla pace globale e ha chiesto una maggior pressione internazionale e nuove sanzioni contro Pyongyang, per scoraggiarne le ambizioni nucleari. In cantiere una nuova esercitazione militare a sfondo dimostrativo.
“Oggi più che mai è tempo di rafforzare la pressione e le sanzioni sulla Corea del Nord“, afferma in una nota diffusa il ministro degli Esteri della Francia, Jean-Yves Le Drian, condannando “fermamente” il nuovo test missilistico di Pyongyang. “Parigi esprime solidarietà con il Giappone e la Corea del Sud in prima linea dinanzi a questa minaccia”.